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INTERVISTA DI S.E. J. MOZAFFARI, AMBASCIATORE DELLA R.I.DELL’ IRAN IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DI QUDS

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Luglio 2015

1)      Come ogni anno l’ ultimo venerdì del mese di Ramadan si celebra la Giornata Mondiale di Quds. Qual è il senso  di questa  giornata per i musulmani?

Mentre il regime israeliano insiste nel  mistificare la realtà storica , rendere normalmente accettabili occupazione e aggressione , distrarre l ‘opinione pubblica dalla causa palestinese  e dalla questione di Al-Quds , seminare  orrore  e disperazione, contrastare le forme di resistenza , fomentare le divisioni  tra i paesi della regione  e i popoli musulmani, celebrare la Giornata  di Quds  rappresenta il  punto  di collegamento dell’ unità della Umma islamica  e di tutti gli uomini liberi del mondo, nella difesa della causa palestinese  a protezione della nobile Quds e del contrasto  all’occupazione del regime sionista.

2)      Nonostante le proteste, le azioni illegali di Israele tra cui la costruzione di nuovi insediamenti continuano. Quali sono gli obiettivi di queste azioni?

Il regime sionista persegue l’ obiettivo di  cambiare la composizione demografica  di Gerusalemme attraverso la distruzione  delle abitazioni dei palestinese e la costruzione di nuovi insediamenti. Le azioni espansionistiche di questo regime mirano ad ostacolare il ritorno  dei palestinesi e a controllare tutti i territori di quella terra, confermando ancora una volta gli intenti razzisti e l’ assoluta indifferenza  verso i diritti inalienabili  di quel popolo martoriato. La continuazione dell’ assedio ingiusto della Striscia di Gaza da una parte  e la negligenza  della comunità internazionale  nel cercare di interromperne l’ingiusto  assedio, unitamente  al mancato tentativo di ricostruire quanto distrutto dalla guerra e di assistere le popolazioni di quell’ area dall’ altra , ha complicato ulteriormente  la situazione. Le azioni illegali del regime  sionista  quali la chiusura  dei valichi di frontiera , la giudeizzazione di Gerusalemme e la costruzione di nuovi insediamenti , testimoniano  il perdurare della politica di apartheid , dei crimini contro l’ Umanità e del terrorismo di Stato.

3)      Qual è la soluzione alla questione palestinese?

Innanzitutto si dovrebbero utilizzare al meglio le potenzialità e le capacità  del mondo musulmano e della comunità internazionale per indurre il regime sionista a fermare le sue azioni disumane  nei territorio occupati. La questione palestinese non è riconducibile all’ assenza di progetti di pace o negoziati, ma a disattenzione  verso la radice del problema  e la sua principale causa , ovvero l’ occupazione  del territorio palestinese e il disprezzo del regime israeliano per le norme e gli impegni internazionali. La lunga serie di insuccessi  dei negoziato tra le parti,  l’ inadempienza del regime israeliano verso qualsiasi obbligo  o accordo e i risultati ottenuti dalla resistenza nell’ ultimo decennio hanno provato   che l’ unica strada percorribile è quella della resistenza.  La soluzione alla questione palestinese passa  per la via della resistenza  basata sulle capacità intrinseche del popolo palestinese fino alla fine dell’ occupazione, al ritorno alla terra  di appartenenza, alla conquista  del diritto all’ autodeterminazione  e alla costituzione del Governo dell’ Unità palestinese con capitale a Quds.

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